Il Primo Libro di Barlow

Con questa sua prima raccolta di racconti in ebook (anzi Sebook), l’autore intende dare voce ad una propria intuizione...che fantascienza e thriller siano due mezzi letterari unici, in quanto a potenzialità, per trasmettere al lettore messaggi e sensazioni che ritiene di dover dare. In completa sintonia con Theodore Sturgeon, che egli ritiene un vero e proprio maestro: la realtà, stravolta nelle sue espressioni più grottesche ed inquietanti attraverso il fantascientifico e l’innaturale, esplode in tutte le sue contraddizioni e ci lascia esterrefatti a pensare. E se a seguire è un messaggio di pace e di tolleranza, di Benessere Interiore anziché di "incaponimento" continuo sulle problematiche e sui mali di vivere, il risultato è, se l’autore è bravo, ancor più sorprendente.

Nel merito della raccolta...
Si parte da "Fermata soppressa", la storia di un uomo che si auto-erige a capo di una stazione in cui nessun treno ferma più... Si continua con "Il labirinto", la storia di Dejan: un bambino che chissà perché si sveglia, solo, in un antro senza uscita... "L’ombra dell’altro" è la storia inquietante di un amore che non dovrebbe essere... "Fahjia, il suono impossibile" è l’incubo del pensiero globale: il protagonista si trova invischiato in un mondo inverosimile ma vero a causa di un suono che lui solo sente, o crede di sentire... Poi c’è "Tongue: la strada": storia di un uomo che avrebbe dovuto pensarci prima, e le cui vittime reclamano un atroce pegno... "Fuochi fatui" e "Il millennio e il falò" sono due atti d’amore dell’autore per le anime pure... Arriviamo a "Barlow", thriller incalzante in cui il protagonista ha uno strano hobby: quello di pulitore. È l’attacco all’olocausto (evitabile) di tante vite sacrificate alla cultura del malessere; un attacco portato con la noncuranza del divertissement... Si termina con "Il gazebo": terzo atto d’amore verso anime più pure.
In fondo in fondo, come afferma Ralph Waldo Emerson, grande filosofo americano "impubblicato" in Italia: "Niente è infine sacro al di fuori dell’integrità della mente".
Ed è ciò in cui, prima che in ogni altra cosa, l’autore crede.

Ermanno Bartoli è nato a Reggio Emilia il 14 luglio 1954. Primo di tre fratelli, gli altri due purtroppo scomparsi - Claudio, nel 1975, per droga; Paolo, nel 1985, per un incidente stradale causato da un pirata della strada - figlio di un cantante lirico e di una casalinga, ha trascorso l'infanzia fra Reggio Emilia e Palermo. Da sempre appassionato della cultura degli Indiani d'America, da anni scrive racconti e poesie incentrati, principalmente, su una cultura del Benessere Interiore.
I suoi autori preferiti o che sente più affini: Emerson, Whitman, Thoreau, London, Frost, Bradbury, Eric Frank Russell... e, tra gli italiani, Carlo Cassola e il poeta Giuseppe Conte. Appassionato di musica, adora la classica (soprattutto i musicisti dell'est europeo), Puccini, i Pink Floyd, e, tra i compositori moderni, il giapponese Kitaro, che gli ha ispirato non poche liriche e che egli non esita a definire "il più grande".
Dal 1998 collabora con Simonelli Editore e cura su L'Istrice la rubrica I Desaparecidos della letteratura, dedicata ai grandi autori stranieri trascurati in Italia... Con particolare riferimento agli scrittori del Trascendentalismo americano facente capo a Ralph Waldo Emerson.
Negli scorsi anni ha pubblicato un'altra raccolta di racconti dal titolo "Prima dell'alba ".