Genere:Poetando Pagine: 127 Anno: 2019 Isbn versione Epub: 978-88-9320-210-7
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DESCRIZIONE
«Così diversi / e unici, così litici e fragili; / come gocce d’acqua / abbiamo scavato la pietra, / eppure / in quel solco / dilavato / non scorre / che sangue / di cui siamo intrisi: / chi mai ci restituirà l’incanto / aurorale?»
Versi di Paolo Menon che ora in SCENA APERTA, la sua terza silloge poetica dopo l’esordio - che ha registrato grande successo di critica, di premi e di pubblico - con DELLA VITE IL PIANTO e PIETRE D’INCIAMPO (Bellavite Editore), non ha più i pudori e le incertezze che per anni lo avevano portato a nascondere la propria vena poetica. Lui, apprezzato art director e scultore di fama, inizia per i tipi di Simonelli Editore a rivelarsi poeticamente a SCENA APERTA, appunto, con una silloge poetica che in tempi tanto distratti come i nostri è un prezioso regalo della riflessione e dell’intelligenza. Avverte Paolo Menon: «Desidero confidare al Lettore che questa silloge, contaminata dal gergo teatrale classico e moderno — in qualche caso persino antico — non vuole in alcun modo obbligarlo a immedesimarsi in uno spettatore attento o in una comparsa che non abbisogna di copione, ma di ricoprire semmai il ruolo dell’osservatore dinamico e reattivo, poiché se “il teatro è la parabola del mondo” — come lo intendeva Giorgio Strehler —, il mondo non può essere che la manifestazione sensibile dei tanti ruoli da interpretare, iniziando auspicabilmente dal più difficile: quello di calarsi nei propri panni. E provare a recitarli.»
PAOLO MENON è un giornalista professionista, grafico e scultore di origine veneta [Villanova del Ghebbo, Rovigo, 1950]. Dopo gli esordi a La Domenica del Corriere è caporedattore e direttore artistico del settimanale Amica [Rcs Editori]; con lo stesso incarico ridisegna il mensile Il Piacere [Rusconi Editore] e poi approda come designer e art director alle Edizioni Condé Nast Italia. Decine di progetti editoriali portano la sua firma negli anni Ottanta e Novanta. Disegna giornali, libri, copertine, testate — tra cui Max [Rcs] di cui è co-fondatore. Fonda a Milano lo studio di grafica giornalistica Ad Hoc. Dirige periodici di equitazione, life style e vita in campagna, molti da lui inventati [Class Editori]. Nel 2003 chiude con la carriera giornalistica, scrive saggi intorno al mondo dell’arte e del vino, e riscopre la passione rinata per la scultura in cui riversa energie e creatività, ricompensate da mostre di successo anche internazionali e da meritati riconoscimenti. E dal 2017 decide di cominciare a rivelare la sua vena poetica.